• LA CARICA DEI DESIGNER HIGH-TECH ITALIANI
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LA CARICA DEI DESIGNER HIGH-TECH ITALIANI

23 January 2018

Parlate a uno straniero dell’Italia e lui vi snocciolerà, probabilmente, la triade AAA del nostro sistema produttivo: auto veloci, alta moda e (agro)alimentare. Se però lo straniero in questione è un architetto o un arredatore, allora aggiungerà senz’altro un altro concetto, che inizia con la D. Design. Perché l’Italia è per antonomasia “la terra del design”. Sin da quando, negli anni Cinquanta, chi arrivava in Italia si faceva rapire dalla silhouette della Lambretta o dal fascino delle macchine da scrivere Olivetti: gioielli tecnologici in grado di coniugare bellezza e una fortissima carica innovativa.

Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, ma il design italiano rimane un incredibile asset per il nostro Paese. Ed è spesso legato a doppio filo all’innovazione tecnologica. Lo provano i successi, in Italia e all’estero (ad esempio in Sud America) di designer tecnologici come Rosa Topputo. A guidarla, una filosofia “all’insegna dell’umanesimo, del rimettere l’essere umano al centro di tutto“,  spiega a Hello!Money. “Il design per migliorare la qualità della vita è il mio obiettivo principale”.

Originaria della Puglia ma residente a Roma, nel corso della sua carriera Topputo ha disegnato davvero di tutto. Inclusa una mano robotica. Lo studio di architettura e design fondato da lei e Alessio Tommasetti a Roma, D’Arc Studio, ha unito le forze con il rinomato Istituto di Biorobotica della Sant’Anna di Pisa per creare una protesi capace di combinare l’attenzione per l’estetica con la tecnologia più avanzata del settore.

“Spesso lo sviluppo tecnologico nel campo della robotica è altissimo, ma c’è molto da fare sul lato del design”, nota Topputo. “Infatti la mano robotica non vuole simulare una mano umana, è pensata proprio come oggetto da indossare. Noi vorremmo far procedere funzionalità ed estetica di pari passo”.

Tra gli strumenti high-tech più amati dai designer tecnologici ci sono la stampa 3D e i laser cutter. Spiega la Topputo: “il 3D printing, ad esempio, permette di realizzare creazioni su misura per ciascuno. In generale, con le nuove tecnologie si può fare tantissimo per tutto ciò che riguarda il corpo, specie nei cosiddetti wearable”. Tanto che i fondatori di D’Arc Studio, insieme alla romana Lavinia Caldani, hanno fondato ShapeUpItaly: start-up ad alta intensità tecnologica, focalizzata esclusivamente su fashion, wearable design e nuove tecnologie.

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